Suono e Silenzio è specializzata in interventi mirati in oncologia, tesi a migliorar l'atmosfera, la gestione, la comunicazione e la qualità di vita in tutto il reparto.
L'atteggiamento di base è di totale empatia verso le difficoltà nel gestire una professione che porta a continuo contatto con la sofferenza.
Il presupposto centrale è che per erogare un servizio di qualità che riconosca e rispetti i bisogni relazionali emotivi ed esistenziali del paziente sia indispensabile in modo proporzionale riconoscere gli stessi bisogni nell'operatore.
“Chi si prende cura dell'oncologo?” è la domanda da cui parte questo intervento teso a diminuire il rischio di burn out dal forte impatto sulla qualità del lavoro di reparto e ad aumentare la soddisfazione sul lavoro.
Lavorando con un gruppo ristretto di soli medici in una serie di incontri distribuiti nel tempo, l'oncologo viene accompagnato in un percorso di esplorazione della propria identità professionale con lo scopo di sostenerlo e affiancarlo nella ricerca di una strategia coerente con cui porsi di fronte alla malattia e alla sofferenza che incontra sul lavoro.
In linea con i principi di Suono e Silenzio, questo viene fatto affrontando in maniera metodica ed approfondita il forte impatto emotivo insito nella professione.
In particolare viene fornita all'oncologo una metodologia ed un protocollo adeguati alla comunicazione ad alto contenuto emotivo, che tiene conto del linguaggio verbale e non verbale. Parte del corso è quindi dedicato a “come comunicare cattive notizie”.
Riconoscendo l'impatto che la comunicazione col paziente ha su di lui, il medico impara ad identificare le proprie tendenze, a sviluppare le proprie capacità di ascolto, a gestire al meglio i propri punti di forza, a proteggersi nei propri punti deboli.
Il gruppo viene valorizzato come risorsa centrale. Un significativo effetto collaterale di questo percorso formativo è la maggiore intimità che si crea nel gruppo di colleghi.
Il progetto viene articolato in modo da adeguarsi alle richieste delle singole realtà, ponendo accenti diversi sulle diverse problematiche a seconda delle esigenze.
L'idea alla base di questo intervento, a cui, in diverse edizioni, hanno partecipato circa 60 degli iscritti al CIPOMO (Comitato italiano primari oncologi medici) è che ricoprire il ruolo di Primario significa assumere un ruolo manageriale, acquisendo competenze che vanno aldilà di quelle che caratterizzano un oncologo.
Il primario viene accompagnato attraverso un percorso che gli fornisce approcci teorici e metodi gestionali, che lo stimola a riflettere sui propri punti forti e deboli rispetto al nuovo ruolo, che lo porta a riesaminare la propria capacità di gestione delle risorse e dei collaboratori.
Problematiche come il miglioramento della propria leadership, la gestione dei conflitti interpersonali, la capacità di generare fiducia e motivare le persone, la creazione della squadra, vengono affrontate sia in modo teorico che attraverso una intensa esperienza di outdoor training. Il tutto senza perdere di vista le specifiche e delicate caratteristiche del lavoro in oncologia.
E' spesso l'infermiere a passare più tempo col paziente oncologico, a stargli accanto e dargli sollievo nei momenti di massima sofferenza, ad accompagnarlo negli ultimi istanti della sua vita. Il compito è delicato e gravoso e spesso non sempre riceve la dovuta attenzione.
Al fine di professionalizzarne la prestazione e diminuire il rischio di burn out è necessario fornire allo staff infermieristico un percorso di formazione che gli permetta di riconoscere le diverse dimensioni della relazione che si attiva con i pazienti o con i loro familiari.
Creando una atmosfera di empatia e rispetto, il corso accompagna il gruppo attraverso 4 incontri in cui si lavora parallelamente su due livelli: da un lato la comprensione teorica dei “fondamentali” della relazione col paziente oncologico, dall'altro un livello più introspettivo dove, attraverso un lavoro pratico ed esperenziale, viene esplorato il vissuto soggettivo dei partecipanti nel contesto di relazione professionale.
Anche qui il gruppo viene visto come risorsa fondamentale con conseguente miglioramento della collaborazione in equipe.
In questo tipo di intervento il reparto nel suo complesso viene visto come “cliente”. L'intervento inizia con una fase di “diagnosi” tesa ad identificare le problematiche specifiche che caratterizzano il singolo reparto. Dopo una condivisione dei risultati con il primario viene progettato e attivato un intervento specifico focalizzato sui bisogni emersi.
Tra i nostri clienti in oncologia:
Spesso i nostri interventi sono resi possibili tramite la sponsorizazione ad opera di industrie farmaceutiche.
Tra le aziende che hanno sponsorizzato i nostri interventi:
Amgen |
Teva Pharma |
Astrazeneca |
Sinclair |